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Definire i tempi per il risarcimento per malasanità non è facile. Questi dipendono infatti dalle alternative che si presentano nel corso dell’iter procedurale e dalle fasi in cui si articola la richiesta. Per questi motivi è necessario affidarsi a professionisti qualificati ed esperti come quelli che compongono Studio9. I nostri legali sono infatti in grado di seguire passo dopo passo il cliente supportandolo in tutte le sue richieste.
I fattori che entrano in gioco in caso di risarcimento per malasanità
Vi sono essenzialmente due opzioni che si aprono in sede di richiesta di risarcimento per malasanità. Da un lato è possibile che, a seguito dell’invio di una diffida stragiudiziale da parte del legale in cui si espongono le singole responsabilità e si richiede alla struttura sanitaria chiamata in causa di provvedere al pagamento, l’ospedale apra immediatamente una trattativa per il risarcimento dei danni per malasanità subiti. Dall’altro, invece, può avvenire un mancato riscontro alle richieste e dunque si possono aprire diverse strade con procedimenti di durata variabile. Per questo motivo i tempi per il risarcimento per malasanità non si possono stabilire esattamente. Tuttavia è possibile dare un quadro di riferimento indicativo. Per la diffida stragiudiziale c’è un ultimatum concesso alla struttura che va dai 7 ai 15 giorni. Nel caso di accoglimento della richiesta l’azienda ospedaliera o l’assicurazione che fa da garante provvede a liquidare il danno inviando la relativa quietanza in tempi compresi tra 90 e 180 giorni. Qualora non vi sia accordo, però, si apre la via della consulenza tecnica preventiva e della causa civile per malasanità.
I tempi per il risarcimento per malasanità
Il procedimento per la consulenza preventiva prevede che ci si avvalga di un consulente tecnico di ufficio, ovvero di un medico imparziale. Il suo compito è quello di valutare l’accaduto e individuare le responsabilità civili, tentando se possibile la conciliazione delle parti. Per legge il termine massimo per concludere il procedimento è di sei mesi, che partono dal momento in cui è stato depositato il ricorso. Ciò significa che un procedimento di media complessità per malasanità e risarcimento salvo rinvii ed imprevisti si conclude in circa un anno e mezzo o due anni. Se invece si avvia una procedura di giudizio ordinario di fronte ad un tribunale, i tempi di risarcimento per malasanità si allungano notevolmente e possono variare dai 3 ai 5 anni.
Quanto tempo può passare prima di fare una denuncia?
C’è però un altro fattore da considerare quando si vuole fare richiesta per il risarcimento danni per malasanità. Stiamo parlando dei tempi entro i quali fare la denuncia, ovvero il tempo che si ha a disposizione per far valere un proprio diritto in giudizio. Anche in questo caso ci sono varie ipotesi. I termini di prescrizione variano infatti a seconda che ci si trovi di fronte ad una responsabilità di tipo “contrattuale” o “extra contrattuale”. Per la prima i tempi in cui presentare il risarcimento per malasanità si attestano in 10 anni. Se invece la responsabilità è extra contrattuale, allora è assoggettata al termine prescrizionale di 5 anni.